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TEATRIS

Il nome nasce dalla fusione delle parole ‘teatro’ e ‘tetris’. Come succede nella dinamica del famoso gioco, ci si trova davanti ad una serie di elementi con caratteri e colori dell’anima differenti che solo un occhio allenato, capace e attento può studiare singolarmente affinché possa trovare il modo di farlo interagire con il gruppo fino a creare una linea compatta e vincente. Il teatro è gioco e come tale deve rimanere, ma come tutti i giochi ha delle sue regole di base che vanno studiate, rispettate e soprattutto applicate affinché possa essere condiviso con tutti in egual modo.

 

TEATRIS è un progetto che ha come scopo quello di applicare l’arte e le tecniche teatrali non solo in campo puramente artistico, ma come percorso terapeutico nelle scuole, come strumento per affrontare la quotidianità, come mezzo per migliorare la qualità della vita lavorativa.

 

Il teatro quindi come percorso, come scopo e come mezzo.

MAX CATALIOTTI 

 

 

Milanese di nascita, la mia carriera artistica ha inizio nei primi anni ’90 frequentando la scuola professionale per attori «Quelli di Grock» con Brunella Andreoli; scuola che ha dato la luce a grandi interpreti e registi come Maurizio Nichetti e Angela Finocchiaro. Dopo qualche esperienza con il teatro di prosa, inizio ad allargare le mie conoscenze artistiche seguendo per alcuni anni lezioni di canto moderno con il Maestro Michele Fischietti, coach di livello internazionale, canto interpretativo con la cantautrice Susanna Parigi e lirico con il Maestro Anatoli Goussev.

Frequento corsi di danza moderna,jazz, tip tap e hip hop con ballerini e coreografi internazionali (Katherine Campbell, Gillian Bruce, Franco Pagnizzut, Manuel Frattini) avendo così la possibilità di sperimentare altri campi artistici partecipando a spettacoli musicali e d’operetta.

 

Negli anni 2000 vengo ammesso all’Accademia di Arti Varie di Rino Silveri; il quale insieme al fratello, l’attore Piero Mazzarella, aveva creato una compagnia stabile nella quale lavoro per alcuni anni. Durante la mia attività di attore professionista nella compagnia Silveri-Mazzarella, collaboro con altre produzioni anche in qualità di regista, ruolo che mi permetterà di vincere un premio come ‘Miglior Regia’ per la trasposizione teatrale della commedia di Melchior Lengyel “Ninotchka”.

Parallelamente incomincio un percorso che mi vede impegnato nell’organizzazione, progettazione e direzione artistica di diverse manifestazioni culturali e teatrali per il Comune di Milano, ma anche per associazioni e compagnie del Nord Italia. Negli ultimi anni mi avvicino all’insegnamento rivolto a varie fasce d’età, dalla scuola per l’infanzia agli over 60.

 

Nel 2010 mi trasferisco a Parigi dove mi si presenta l’opportunità di lavorare in un teatro di Montmartre nel quale presento due spettacoli in italiano ottenendo un buon riscontro. Grazie a quest’opportunità, vengo notato dalla direzione della Scuola Italiana a Parigi, la quale mi richiede, oltre a presentare lo spettacolo stesso nelle scuole, un progetto di laboratorio teatrale per gli alunni.

 

Approdato a Napoli a metà del 2013, vengo ingaggiato da una società calcistica di Matera per condurre uno stage di ‘Theatrical Motivation’.

Da ottobre 2014 curerò, insieme a Gianmarco Cesario, un percorso triennale di preparazione all'arte ed alla cultura teatrale presso il Nuovo Teatro Sancarluccio a Napoli. 

 

PERCHÉ FACCIO TEATRO

 

Da sempre affascinato dal mondo artistico in particolare dalla recitazione, dal canto e dalla danza, mi sono avvicinato al teatro quasi per curiosità ma soprattutto per rispondere all’urgenza di comunicare con il mondo attraverso un linguaggio che non fosse necessariamente quello comune. Di indole timida, ma non per questo introverso la tecnica recitativa mi ha insegnato molte di quelle regole fondamentali per vivere ed interagire serenamente con gli altri.

Il teatro quindi come mezzo per imparare a canalizzare i miei stati d animo, esprimerli e plasmarli per trasformarli in una finzione scenica che fosse il più realistica possibile: il teatro come momento catartico. Attraverso il rimaneggiamento e la scomposizione di tali elementi ed il loro utilizzo nei diversi personaggi che ho interpretato, ho potuto analizzarli e analizzarmi per raggiungere una maggiore consapevolezza del mio essere con i suoi pregi e difetti, con le mie forze e i miei limiti.

Il percorso che ho iniziato e che non finirà mai di insegnarmi qualcosa, si è evoluto e mi ha fatto crescere e maturare. Il mio desiderio adesso è quello di poter condividere con persone che si avvicinano al teatro le mie esperienze e perché no, condividere con loro una parte del mio personale percorso, intrecciare il mio vissuto con il loro e continuare a crescere insieme.

 

2010 - present

2010 - present

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